Antonello Venditti tra ricordi, musica e dolore presenta il suo ultimo lavoro “Tortuga“. Un percorso nei ricordi, nella politica, nei sentimenti di uno dei più grandi cantautori italiani.
Sempre sulla breccia, sempre lui, Antonello Venditti lancia il nuovo album “Tortuga“. Nell’intervista dell’ Ansa, l’artista riascolta a volume altissimo i nove brani e tra una canzone e l’altra racconta la genesi di ogni canzone. Inevitabilmente finisce per tracciare un percorso esistenziale, fatto di musica, ricordi, riflessioni sulla politica, di bilanci sentimentali e anche di dolore. Tortuga è un’isola, ma è anche il nome del bar di fronte al Giulio Cesare, il liceo romano, dove per altro insegnava sua madre, che è un punto essenziale nella geografia emotiva di Venditti e dei suoi fan. E il cantante lo spiega bene: “Il Tortuga era un incrocio di esistenze, ai miei tempi c’erano quelli come me che si vedevano per poi andare al Piper (il mio gruppo preferito erano I Naufraghi) al Titano al Folkstudio e c’era anche gente come Fioravanti, la Mambro, Ghira. Al di là delle sue connotazioni romane, rappresenta anche un modo di intendere il bar come teatro di una socialità che sta scomparendo. I ragazzi del Tortuga, una sorta di festosa ‘Bomba o non bomba’ dedicata a Roma, una città ormai spenta, travolta da vicende come Mafia Capitale e soffocata da gente che ci sta rovinando moralmente. L’unico luogo illuminato è San Pietro, grazie a un personaggio che ha dimostrato di avere due attributi incredibili. Mi piacerebbe suonare questa canzone come una street parade, magari seguendo l’itinerario descritto nel testo“. Dal 20 aprile a Roma il cantautore romano presenterà l’album negli store Feltrinelli: il 23 sarà a Bologna, il 24 a Milano, il 29 a Bari e il 30 a Napoli. Il tutto in attesa del grande concerto in programma il 5 settembre allo Stadio Olimpico di Roma. “Scrivo tante storie d’amore finite male perché per me nella vita vince sempre la parte della musica: il cantante finisce per dare al pubblico più di quanto dà alla famiglia e io tra l’altro ormai devo giocare diversi ruoli, il padre, il nonno e il compagno, che non è semplice. Perché se come succede vince la musica alla fine ti resta la solitudine“.